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martedì 30 novembre 2010

Quando farsi una cultura è prerogativa di pochi eletti...

In risposta al tag di  Marzia (http://mespenséesépars.blogspot.com) vorrei parlare della "questione Gelmini", ovvero di una riforma che potrebbe compromettere il futuro nostro e dei nostri futuri figli! Si, perchè ciò che muta oggi avrà contraccolpi nell'immediato futuro ma non solo...E noi studenti siamo stanchi di Riforme dell'ultim'ora quando di anno in anno non sai più cosa aspettarti andando in facoltà! Un anno puoi partecipare al  corso di scrittura professionale, l'anno successivo no...Un anno paghi un bel pò di soldini per mantenerti ad un corso di studio che forse non ti garantirà mai il lavoro, l'anno successivo ne devi sborsare ancor di più....E chissà perchè a pagar di più sono i figli dei "poveri proletari", oggi impiegati presso l'amministrazione pubblica o peggio ancora operai, gli stessi che si vedon sottratti sempre più soldi dalla busta paga!
Non vogliamo un'altra riforma di "chi arriva primo meglio alloggia"! Questo proprio no...La riforma Gelmini taglia quello che non può esser più tagliato: i finanziamenti alla scuola pubblica...Togliamo ai poveri per dare ai ricchi! Le scuole private? Loro si che posson dirsi soddisfatte mentre mantenersi allo studio per "una figlia dei sacrifici" diventa sempre più difficile! Un giorno il mio professore di Italiano mi disse: "Ricordati che la cultura può fare ricchezza, ma non viceversa!"...Oggi risponderei che chi ha tanto avrà sempre di più!...E se già a 18 anni ero conscia della mia impossibilità a divenire qualcuno con la Q maiuscola, visti la mancanza di appoggi economici, oggi sono conscia che i miei ipotetici figli mi guarderanno senza che io possa vedere la speranza nei loro occhi...Che paese è un paese nel quale studiare e crearsi una cultura è il più infimo degli strumenti?

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