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venerdì 28 febbraio 2014

"Libri a tu per tu":... è la volta di Camilleri!



… Eccoci ad una nuova puntata di Libri a tu per tu, rubrica letteraria di questo blog.  E’ la volta della recensione di un romanzo di Camilleri Il diavolo, certamente: opera composta da 33 racconti di circa tre pagine cadauno. 






Lo scrittore/regista/sceneggiatore siciliano ha, come da biografia, trattato variamente il “diabolico”  nell'ambito dell’agire e del vivere umano, basti pensare che esiste già un altro libro (del 2005) che presenta un titolo similare a quello del testo in esame. 
La ricorrenza del numero 3 rappresenta, come ho potuto comprendere anche dalla lettura di altre recensioni, una via di mezzo al numero 6, simbolo diabolico per eccellenza. Camilleri sembra quasi voler far scorgere, come dietro ad un occhiolino, la beffa che si cela dietro tanta menzogna: la classe dello scrittore qui sembra dispiegarsi e spiegarsi al meglio.
Il diavolo, certamente presenta un leit-motiv che lega le opere in maniera indissolubile: una vita beffarda, almeno tanto quanto il destino  che scorre malignamente entro il flusso di ciascun racconto. Un tacco che si rompe al momento meno opportuno; un russare fastidioso che sembra essere la causa di incomprensioni familiari; uomini d’affari che credono di beffare il destino mentre quest’ultimo sta già  prendendosi gioco di loro…: questi sono solo alcune delle mini-storie presenti nel romanzo.
Un testo, quello preso in esame, che diventa l’incipit di una meditazione filosofica sulle bassezze umane, sulla capacità che la natura ha di mentire a se stessa prima ancora che agli altri.
Nel complesso il romanzo ha in se una forza centripeta che permette al lettore di rimanere invischiato in una trama sottesa e comune ai 33 racconti. Andrea Camilleri non delude, neanche quando lascia aperta la porta ad interpretazioni personali dal sapore filosofico.

venerdì 14 febbraio 2014

Il mio San Valentino



Io amo …. Si. Sono una di quelle persone che ama tutto l’anno. Parlo dell’Amore in senso lato: si, perché io amo le persone che mi fanno stare bene, quelle che ci mettono poco a capire che, dietro le parole un po’ formali, vive una persona mite, complessa e sensibile al tempo stesso. Fil (… e chi segue questo blog avrà già imparato a conoscerlo) è il compagno della mia vita: credo che la precedente espressione sia molto più poetica e descrittiva di una parola abusata e bistrattata come“marito”. Si, perché vivo in maniera poetica, e forse (ahimè) sognante tutte le mie giornate. Non mi piace pensare che l’Amore finisca per essere descritto con parole che poco hanno a che fare con “l’accompagnarsi e tenersi per l’anima” anche nel quotidiano.
... E come potrei appellare la mia gatta se non “l’amica di sempre”? Chi c’è accanto a me, guardandomi con quegli occhietti straniti, quando la mattina mi sveglio con i capelli arruffati ed il viso stropicciato? C’è lei (Fil è già andato a lavoro) che mi batte la manina vicino il viso, facendo al contempo le fusa …. Non è amore questo?


E’ in questo giorno (e spero non solo oggi) che dobbiamo ricordare a chi ci è vicino (vicino per davvero e non solo con le parole) quanto teniamo a loro …. Il quotidiano spesso fa dimenticare “la rilevanza” che, come la portanza, potrebbe far volare anche un aereo se solo non la tenessimo in uno stanzino, abbandonata tra ciarpame di vario tipo.
Amatevi ….
Un bacio dalla vostra blogger di sempre

p.s: vi lascio il link del mio ultimo video pubblicato su youtube... Cliccate qui