Rieccomi care e cari followers! Che piacere rivedervi qui su questa ed altre pagine di blog! Questo post non sarà dedicato, ma solo per il momento, alle mie vacanze estive: esiste un argomento alquanto spinoso che vorrei trattare con voi.... Un argomento che per molte di voi, anche inconsciamente, è e rimane un tabù: "il controllo del cibo". In vacanza ho avuto modo di pensare molto e, facendomi due calcoli, ho notato che tutte le mie amiche hanno dei problemi nel loro rapporto con il cibo.
Uno dei matrimoni a cui ho avuto il piacere di partecipare è iniziato proprio con il malore di una delle mie amiche che, probabilmente, non aveva pranzato! E' una situazione molto grave... Non vi nego che in adolescenza ho avuto anch'io problemi col cibo: una famiglia poco presente, una personalità ipercritica e una società malsana hanno causato quello che io definisco "il periodo buio della mia vita". Controllavo le calorie ingerite e mi punivo se avevo mangiato troppo o se sforavo rispetto alla tabella di marcia che la mia mente aveva creato. La vitalità era azzerata, la percezione del mio corpo e degli altri falsata. Posso pienamente affermare che quello è solo passato...e per fortuna! Quanta polvere ho mangiato prima che mi accettassi per quello che ero e prima che tornassi a godere della vita, ma ce l'ho fatta e adesso godo di ogni cibo che preferisco: un piacere che non toglierei nemmeno al mio peggior nemico! Mi rammarica il fatto che tutte le mie amiche, incredibile ma vero, hanno ancora problemi di questo genere. Che tristezza vederle guardare il cibo con occhi da lupe affamate e desistere al pensiero dell'assaggio! Che tristezza vederle commentare che questa o quella ragazza sia ingrassata, quando magari è più in forma di loro e non certo sovrappeso. Peso 54 chili per un altezza di 168 cm e vengo definita "in sovrappeso": vi sembra normale? Come spiegare a certa gente che fare tre pasti in una giornata è un dovere prima ancora che un piacere??? In un mondo del genere cadere nel pozzo del controllo ossessivo del cibo è veramente cosa frequente. Salvatevi, vi prego. Abbiate fame di vita! Un abbraccio...Nina!