Oggi è una di quelle giornate in cui solo il momento della scrittura mi regala pace... Sono un inquieta d'indole ma, ultimamente, sembra che questo accento spiccato del mio carattere si sia acuito... Sembra che io non riesca a farmi capire da chi mi sta intorno.. Vedo la fatica negli occhi di mamma e sorella, vedo l'indifferenza di mio padre... Io vedo, ma gli altri? Con gli anni ho capito che "esser donna" spesso significa dover conciliare milioni di doveri ogni giono: bisogna esser sempre carine; bisogna avere una casa "linda e pinta"; nel mio caso bisogna superare al meglio gli esami; bisogna non lamentarsi mai anche se si ha un mal di testa allucinante e la pressione bassa; bisogna andar d'accordo con tutti anche se questi "tutti" se ne fregano di andar d'accordo con te... Sapete che c è? Sono stanca di dare il massimo in ogni cosa... Voglio solo esser me stessa e non preoccuparmi di far vedere i miei umanissimi limiti...
La mia storia di donnina inquieta nasce con la mia precedente storia d'amore... Otto anni finiti in un cestino, passati ad amare un uomo che mi tradiva con chiunque... Mah! Il problema non sussiste tanto nell'esser stata innamorata di un cafone ma in ciò che quel cafone ha fatto assimilare alla mia anima... Prima di C. (... chiamiamolo così), ero una ragazzina ingenua ma volitiva, sapevo ciò che volevo e sapevo come conquistarlo... Dopo C., anche a causa della bassissima autostima che mi ha causato, non sono stata più la stessa... La fortuna non ha arriso all'esperienza lavorativa che ho avuto, l'unica, il servizio civile: l'anno peggiore della mia vita... Ho conosciuto sul luogo di servizio persone orribili, invidiose (non si sa di cosa) e malsane... La situazione lavorativa era già pesante per la necessità di dover apportare un aiuto concreto a bambini disagiati...Il tutto si è concluso con l'abbassamento totale della mia autostima... Non so ancora come scrollarmi di dosso quei visi, quelle parole e quella negatività che ho conosciuto in un anno... Senza volere, quelle stesse sensazioni tornano nel sonno, anche nei momenti più sereni... Vorrei tanto dimenticare la cattiveria conosciuta, ma sembra si sia inscritta nel Dna...
Ho voluto raccontarvi un mio disagio, visto che tutt'oggi mi è impossibile raccontarlo ad altri... So che capirete il momento di sfogo... Un abbraccio!