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lunedì 18 novembre 2013

Quello che un film non racconta... (alias recensione cinematografica)

Salve cari followers! Eccomi di nuovo tra queste pagine per recensire il film visionato proprio ieri sera. Domenica sera per me e Fil fa rima con "cinema", non sono poche le serate in cui decidiamo di andare a vedere la "pelliicola" che più stuzica la nostra fantasia. 
Ieri è stata la volta del film Jobs, incentrato sulla vita del celebre ideatore della Apple. 






Il lasso di tempo in cui è ambientato il film è quello che va dagli anni settanta all'inizio del ventunesimo secolo, quando Steve Jobs presenta al mondo la sua ultima ideazione: l'ipod! La prima ora di proiezione ha messo in mostra le difficoltà in cui si è trovato il protagonista prima di conoscere fama e successo con le invenzioni Apple, mentre la seconda parte mostra uno "Steve Jobs" determinato e talvolta cinico, quasi spregiudicato nel proprio operare.
Ho letto alcune recensioni sul film e quasi tutte concordano sul fatto che la "pellicola" non rende giustizia alla complessità di un uomo geniale e contraddittorio come Steve Jobs, non prendendo spunto di fatto dall'unica biografia autorizzata dallo stesso.
Non posso paragonare di certo il film alla biografia di Jobs, non ho infatti letto quel libro ma posso dirvi che il film non è così mal fatto come molti sostengono: l'attore Ashton Kutcher è riuscito ad impersonare il protagonista in maniera eccellente, salvo poi dover seguire una sceneggiatura lacunosa e spesso piena di "richiami" al passato e al futuro che lo spettatore, spesso, fatica a seguire.
Spero di esservi stata utile!
Se volete potete iscrivervi al mio canale youtube "Punto e a capo".... A presto!

domenica 12 maggio 2013

Waiting for... cinema!

Stasera, complice la "festa del cinema, io e Fil andremo a vedere un film.... 








Credo già di potervi annunciare la nostra scelta: Ci vediamo domani. Le recensioni che ho letto non promettono bene, tuttavia sono convinta che l'esperienza cinematografica sia davvero personale..... Nei prossimi giorni vedrete la mia recensione a riguardo. Nel frattempo faccio un salto da Pinterest ;-)

venerdì 3 maggio 2013

La metafora dell'armatura (Iron Man3)

La scorsa domenica Fil mi ha letteralmente trascinata al cinema.... In genere non faccio storie per andarvi, anzi debbo ammettere che adoro "il rituale cinematografico" ma c'è un ma: stavolta il film da visionare era Iron Man3 in 3D! 








Inutile dirvi che il suddetto film non rientra tra i miei generi preferiti e che io non abbia nemmeno visto le due precedenti versioni ma, quando Fil ha sfoggiato "gli occhi da Shrek", non ho potuto negargli questa esperienza. Chiusa nel mio dolore da "cinefila tradita", già mi immaginavo sperduta tra ondate di giovani cinefili "ironmaniani" violenti e chiassosi , intenta a cercare di capire un film lontano dalle mie corde... Quale sorpresa nel visionare un film che presenta risvolti inattesi! Una trama piuttosta spoglia ed un abbondante carnet di effetti speciali fanno da contraltare al travaglio interiore del protagonista Robert Downey Junior (che non faccio per dire, è uno dei miei attori preferiti già prima dell'exploit). Tony Stark, alias Iron Man, è un uomo che sente profondamente la dipendenza psicologia dall'armatura che si è costruito, divenendo ben presto vittima degli attacchi di panico. Vi lascio immaginare quanto l'epilogo sia stato influenzato dall'interiorità di Stark, non bruciandovi così la possibilità di accostarvi ad un film che di violento presenta solo "scene da cartone animato" condite da una decisa ironia.... A proposito di ironia, avete fatto caso che la parola composta "Iron Man" presenta in radice una certa assonanza non solo con "iron" (ferro) ma anche con "irony" (ironia)?????  Voto 7 e mezzo

mercoledì 7 marzo 2012

Quasi amici

Qualche giorno fa ho rimesso piede al cinema dopo molto tempo. Adoro il cinema ma a volte, soprattutto quando il tempo lo permette, preferisco le gite fuori porta così da riprendere contatto con quella parte di me sopita e gravata dagli impegni. Vi dicevo... Il film visionato mi ha ripagato di tutto il tempo perduto! Alcuni giorni prima avevo visto un servizio su rai due nel quale si ricostruiva la storia vera da cui parte il soggetto del film, così tra un piatto ed altro, tra sistemare la cucina e scrivere un pezzo, ho deciso che sarebbe stato il prossimo film da vedere. Fil era titubante: il tema toccato, quello dell'handicap, non credeva potesse coinvolgerlo a parte farlo riflettere. Niente di più errato: ci siamo letteralmente innamorati dei due protagonisti e della Parigi che fa da sfondo alla storia...Sarà forse che ci ricorda il nostro primo viaggio insieme???
Il titolo è tutto un programma: Quasi Amici: Oggi, dopo aver visto il film, direi "proprio amici"!




E' la storia di un uomo colto e nobile della Parigi che conta. Diventato paraplegico a seguito di un incidente sul parapendìo, non può far altro che affidarsi alle cure di un infermiere....Dopo una lunga selezione, si rende conto che il candidato migliore è proprio quello che a primo acchito sembrava il peggiore: un ragazzo delle banlieux, senza preparazione medica e con precedenti penali per "furtarelli". I due attori francesi, Francois Cluset e Omar Sy, così come gli altri attori del film, hanno interpretato i loro rispettivi ruoli egregiamente, farcendo d'ironia un tema di non facile comprensione. Emblematica è la Parigi che fa da sfondo: dorata ed ovattata nella "parte bene" e veloce e cruda in periferia. Adoro! Dieci e lode!

p.s: riderete..ah si che riderete!!! (se volete potete iscrivervi al mio profilo twitter: in alto a destra)